Siamo un gruppo di persone da anni impegnate nella solidarietà
antirazzista, provenienti da percorsi diversi, ma uniti dalla convinzione
di essere parte di una comune umanità.
I drammatici avvenimenti di questi anni, le milioni di persone, in fuga
dalle guerre e dalla miseria, i morti nel mare provocati dalle leggi disumane
degli stati, un accoglienza che non risponde ai bisogni umani e che si limita
alla pura assistenza (nel migliore dei casi) o a lucrare sulla pelle della
povera gente, ci hanno aiutato a comprendere e ci hanno unito su valori e
principi che mettono al centro l'esigenza di praticare una nuova cultura della
solidarietà, dell'accoglienza, del rispetto e della libertà, e della libera
circolazione per tutte le persone.
Queste idee ci hanno portato a fondare ad ottobre 2015 il comitato “ io
sono come te accoglimi”, nell'assemblea pubblica che si è svolta nella città di
Erba.
Fin dall’inizio il protagonismo dei profughi e degli immigrati, ha
caratterizzato la vita del comitato e l'idea “conoscere per accogliere”,
accogliere per conoscere ha nutrito il nostro percorso.
In questi anni abbiamo imparato quanto sia benefico e conveniente per tutti
imparare ad accogliere, a conoscere, a costruire un dialogo basato sull'ascolto
e sul confronto leale. Abbiamo sperimentato che Il protagonismo e il contributo
delle persone che ricevono accoglienza può migliorarla e renderla più umana. Il
nostro progetto è accogliere per costruire insieme a chi viene accolto valori e
principi umani per migliorare le nostre vite, le relazioni umane e costruire
una convivenza all'insegna della ricerca del bene comune.
Non siamo i soli che hanno intrapreso questo percorso. Abbiamo conosciuto
diverse esperienze e idee, una buona parte non ci hanno convinto, perché
lavorano nell'ottica dell'integrazione ad una società sempre più disgregata e
intrisa di disvalori. Con alcune esperienze ispirate dall'umanesimo cristiano
di Francesco, ci siamo incontrati (come con la parrocchia di Rebbio) facendo
delle iniziative in comune come la carta dei diritti per un accoglienza umana,
ma sicuramente le nostre idee trovano ispirazione profonda dalla corrente
umanista socialista, che da più di 20 anni è impegnata in prima fila a fare una
battaglia di valori e di principi di aggregazione della solidarietà
antirazzista, ispirando la Costruzione dell'Associazione Antirazzista
Interetnica 3 febbraio che ha da sempre promosso il protagonismo e
l'indipendenza degli immigrati.
E' proprio a partire da quanto sopra elencato che abbiamo deciso di aprire
una casa dell'accoglienza.
Il nostro intento è creare un luogo, dell'accoglienza e della conoscenza
che cerchi di unire tutte le persone i profughi, coloro che hanno un disagio o
necessitano di cura a partire in primo luogo dalle donne con bambini. Un luogo aperto, di
incontro tra persone di buona volontà, un piccolo esperimento di solidarietà e
accoglienza umana.
Questo progetto si può costruire grazie
all'associazione Donatella, Lella, Moltani”.
Donatella era una ragazza down , che ha vissuto una vita difficile, perché
spesso si è incontrata con i pregiudizi e l'ignoranza di tante persone. E’
riuscita a mettere da parte i soldi che riceveva dallo stato per contributi di
assistenza, grazie alla dedizione che per tutta la vita la mamma Alda gli ha
donato e ha deciso che tali risparmi alla sua morte andassero a sostenere
progetti di aiuto e di solidarietà.
L’Associazione, che si è fondata con l'appoggio e il contributo della mamma
Alda, insieme ai suoi nipoti, per sostenere la casa dell'accoglienza, è un modo
per ricordarla e per dare a tutti la speranza di un futuro migliore.